mercoledì 17 agosto 2011

Quando la politica ci offende

Berlusconi ha perso recentemente due grosse occasioni per dimostrare che poteva essere meno peggio di come viene dipinto dagli oppositori:
Essendo amico personale di Gheddafi, ed essendo contrario all'intervento Nato in Libia, con coinvolgimento diretto dell'Italia, poteva brillantemente dimettersi salvando la faccia con Gheddafi, ma dimostrando comunque una propria, anche se discutibile, coerenza agli Italiani.
Essendo il promotore di uno storico "patto con gli italiani" che prevedeva di non andare MAI a prelevare soldi dalle loro tasche, nel momento in cui questo risultava oggettivamente impraticabile , essendo un punto d'onore , ci stava un ritiro "Onorevole" con presa d'atto se non di un fallimento, almeno di un mutato contesto.
Purtroppo il personaggio rispecchia al 100% tutta la categoria a cui appartiene, che NON E' quella degli imprenditori, ma quella dei politici di stampo peggiore, corrotti, fanfaroni, sbruffoni, superbi, e privi di qualunque concezione ideale del bene comune, ma solo dell'utile personale.
Ma è stato mandato lì dagli elettori.
E questa è l'altra bufala, perchè qualunque fanfarone vada al governo in Italia, di destra o di sinistra, o di altre futuribili fantasiose coordinate, sarà sempre grazie ad un "mattarellum" o ad un "porcellum" confezionato allo scopo.
Ma ormai il gioco non funziona più, siamo in europa e l'europa di fatto ci sta commissariando, ovvero ci sta ordinando cosa fare. Già da mesi ci sfottono, e d'ora in avanti limiteranno ancora di più la nostra democrazia, come si fa con i bambini piccoli che non smettono di fare la pipì a letto. Perchè finchè si scherza e si ride va bene, ma se l'economia va a rotoli la storia cambia. Ma davvero va a rotoli? Berlusconi se ne è accordo pochi giorni fa, quando è dal 2008 che tutti i veri imprenditori si dànnano con la crisi.
E dopo avere impedito all'italia che lavora di avere una reputazione, di lavorare agli interessi nazionali, di pensare a come creare il futuro dei nostri figli, continuano a offenderci con parole, discorsi, inutilità varie, con il solito obbiettivo di autoreferenziarsi, di perpetuarsi eternamente, con il solito modello: parlo, convinco, prometto, vengo eletto, riparlo, riconvinco, riprometto, rivengo eletto.....

venerdì 4 febbraio 2011

Sul volontariato

C’è sempre un momento nella vita in cui uno sente il bisogno di donare una parte di sé agli altri. Il volontariato diffuso ne è un esempio. Chi ha tempo dona tempo. Ad esempio due ore alla settimana cosa sono in fondo? Appena l’1% della nostra vita. Perché non donarle? E chi non ha tempo? Visto che il tempo è denaro, sicuramente avrà molti soldi, e se non può donare tempo, dona soldi. Nulla di male. E’ per questo forse che tanta povera gente cerca di avvicinarsi alle Abitazioni delle persone che non hanno tempo, ma che sono sensibili a tal punto da sentire il bisogno di elargire a poveri e bisognosi. Prendiamo l’esempio tipico di una persona che guadagna 8 milioni di euro all’anno, e che dona 5000 euro a una ragazza bisognosa una volta alla settimana per tutte le settimane dell’anno. Con le debite proporzioni scopriamo che questo è equivalente al 3% del suo “tempo-denaro”, tre volte più di noi volontari nullatenenti. Questo ci serva da insegnamento e ci sproni a dedicare più tempo agli altri, almeno fino al 3%. Se poi non abbiamo né tempo né denaro, avremo pure qualcos’altro da donare? Ma questa opportunità è riservata solo a giovani e appariscenti ragazze minorenni.